Con una lettera inviata ai commissari straordinari, ArcelorMittal ha evidenziato le cause del ritiro dall’ex Ilva.
In una lunga lettera inviata ai commissari straordinari Ilva Ardito, Danovi e Lupo, i vertici di ArcelorMittal hanno voluto spiegare i motivi che hanno spinto la società a fare un passo indietro comunicando l’intenzione di lasciare l’impianto.
Le cause del ritiro di ArcelorMittal dall’ex Ilva
Sono tre sostanzialmente i punti principali indicati da ArcelorMittal, che con la sua decisione ha messo in crisi il governo e a repentaglio migliaia di posti di lavoro. Il tutto senza considerare il possibile impatto sull’ambiente.
Lo scudo penale
Come prima causa, indicata come la principale sin dalle prime analisi, è menzionato il venir meno dell’immunità penale sul piano ambientale col decreto Imprese, da pochi giorni convertito in legge. Secondo il governo italiano, quella dello scudo penale sarebbe una scusa adottata dalla società, che sarebbe comunque intenzionata a liberarsi di un investimento poco proficuo.
Lo spegnimento dell’altoforno numero due
La seconda problematica è legata al rischio di veder spento l’altoforno 2 per la mancata adozione delle prescrizioni di sicurezza e, a seguire, per le stesse ragioni, anche degli altiforni 1 e 4. Si tratta quindi di un problema operativo legato all’immobilismo delle autorità locali che non avrebbero accolto le richieste di ArcelorMittal.
Il clima di ostilità
ArcelorMittal ha anche segnalato il generale clima di ostilità che sarebbe rintracciabile nei comportamenti e nelle decisioni del governo. Il punto trova conferme in diverse discussioni che hanno effettivamente caratterizzato gli ultimi mesi. La motivazione sembra oggettivamente troppo debole per giustificare la chiusura di uno stabilimento di primaria importanza per l’economia italiana.